Coltivare lo zafferano nel vaso

Coltivare lo zafferano nel vaso: Guida per principianti

Lo zafferano è una pianta erbacea autunnale nota fin dall’antichità per l’intenso colorante estratto dai suoi stigmi, lo zafferano appunto. Coltivarla in vaso o giardino pensile è possibile grazie alla sua natura rustica, regalando così anche agli appassionati con poco spazio esterno la possibilità di coltivare questa pregiata pianta. 

Scopriamo insieme tutti i segreti per portare a termine con successo un raccolto di zafferano anche su terrazzi e balconi, dalla semina fino alla raccolta e conservazione dei preziosi pistilli.

Scelta del vaso e del terriccio

Per coltivare lo zafferano in vaso è necessario scegliere contenitori capienti di almeno 30 cm, riempiendoli con terriccio universale ben drenante arricchito di sabbia grossolana e compost maturo. I bulbi andranno interrati in settembre-ottobre ad una profondità di 3-5 cm, distanziati 5 cm l’uno dall’altro. L’irrigazione andrà sospesa durante il riposo vegetativo invernale.

Come favorire la fioritura

Con l’arrivo della primavera si potrà riprendere la concimazione ogni 15 giorni con prodotti specifici per bulbose. Fondamentale è garantire almeno 6-8 ore di sole intensi per stimolare la fioritura, tra ottobre e novembre. Fiori triangolari di colore porpora appariranno sull’infiorescenza: una volta aperti i loculi interni mostreranno i caratteristici stigmi rossi.

Fasi di crescita dello zafferano

Dopo la semina autunnale i bulbi riposeranno durante l’inverno per poi emettere robuste foglie allungate in primavera. Tra settembre e novembre fioriranno producendo i preziosi pistilli da raccogliere al mattino presto, prima che maturino disseccandosi. Le successive fioriture daranno vita a globuli che a loro volta genereranno nuovi bulbi, completando il ciclo.

Dove posizionare il vaso

I vasi di zafferano dovranno essere esposti a pieno sole per tutto il dì, in una zona riparata dal vento ma soggetta ad ampia ventilazione. La coltivazione protetta prevede terreno drenante e irrigazioni regolari per tutta la fase vegetativa, mentre nel periodo di riposo andrà sospesa l’acqua. Temperature miti tra 15-25°C favoriscono lo sviluppo.

Irrigazione e concimazione

L’annaffiatura andrà effettuata regolarmente durante la primavera-estate, evitando i ristagni. In autunno, con l’arrivo delle piogge, si può sospendere. La concimazione ogni 15 giorni con prodotti specifici fornisce i nutrienti necessari, tanto più abbondante man mano che si avvicina la fioritura. È importante non eccedere per non rovinare l’equilibrio delle piante.

Propagare lo zafferano

Terminata la fioritura si possono moltiplicare i bulbi, dividendoli con cautela ed interrandoli nuovamente. I globuli derivati daranno origine a nuovi bulbilli che, dopo 2-3 anni, potranno essere piantati a loro volta. Incrementando gli individui nel tempo si avrà un raccolto via via più proficuo dagli stessi vasi. Pazienza e costanza sono le chiavi del successo.

Parassiti e malattie dello zafferano

Poiché gli esemplari sono concentrati, è importante evitare l’insorgere di afidi e funghi. Si preverranno attraverso concimazioni bilanciate e aratura del terreno. In caso di attacchi, si interverrà con antiparassitari biologici specifici e acqua demineralizzata, cambiando la terra infetta. La prevenzione salva il raccolto garantendo benessere alle piante.

Come raccogliere lo zafferano

I profumatissimi e preziosi stigmi dovranno essere colti la mattina, quando ancora chiusi e di colore rosso vivo. Con stami o forbicine affilate si staccano dal fiore con delicatezza. Per la conservazione andranno essiccati lentamente al buio e riposti in barattoli di vetro, luogo ideale per mantenerne intatte le proprietà anche per anni.